Perché i pesci non vanno tenuti nella boccia: una forma di maltrattamento da evitare
I pesci sono tra gli animali domestici più sottovalutati, spesso considerati "facili da gestire" o adatti ai bambini per la loro apparente semplicità. Tuttavia, dietro l’immagine pacifica di un pesce rosso che nuota in una boccia di vetro si nasconde una realtà di sofferenza e privazione. Tenere un pesce in boccia non è solo sbagliato, è una vera e propria forma di maltrattamento.
Cosa c’è che non va nella boccia?
Le bocce di vetro sono oggetti esteticamente accattivanti, ma completamente inadeguati a soddisfare i bisogni fisici e psicologici dei pesci. Ecco perché:
Spazio insufficiente: una boccia è troppo piccola per permettere al pesce di nuotare liberamente. Immagina di vivere tutta la vita in una stanza grande quanto una cabina telefonica.
Forma non naturale: la forma rotonda crea un riflesso continuo e distorto della luce, generando stress costante nel pesce. Inoltre, non offre zone sicure dove potersi nascondere o sentirsi protetto.
Mancanza di filtrazione: una boccia non ha spazio per un sistema di filtraggio adeguato, il che porta ad un accumulo tossico di ammoniaca e nitriti, prodotti dagli scarti del pesce. Queste sostanze bruciano le branchie e portano a morte certa.
Ossigenazione scarsa: la superficie dell’acqua in una boccia è troppo ridotta per garantire un adeguato scambio gassoso, portando il pesce a soffrire per mancanza di ossigeno.
Temperatura instabile: nelle bocce non è possibile installare termoriscaldatori o termometri con precisione, il che espone il pesce a sbalzi termici pericolosi per la sua salute.
Perché è maltrattamento?
In molte nazioni europee la detenzione di pesci in boccia è considerata una forma di cruelty e vietata per legge (in Svizzera, ad esempio). Quando costringiamo un essere vivente a vivere in condizioni che danneggiano il suo benessere psicofisico, si tratta di maltrattamento. I pesci provano dolore, stress e disagio, anche se non lo esprimono con suoni o espressioni facciali come i mammiferi.
Alternative etiche e corrette
Se ami i pesci e vuoi prenderti cura di loro nel modo giusto, ecco cosa puoi fare:
Acquario adeguato: informati sulla specie che vuoi adottare. Un pesce rosso, ad esempio, ha bisogno di almeno 80 litri per individuo, spazio per nuotare e crescere.
Filtraggio e riscaldamento: installa un buon filtro per mantenere l’acqua pulita e un termoriscaldatore (se richiesto dalla specie) per stabilizzare la temperatura.
Piante e rifugi: arricchisci l’ambiente con piante vere e rifugi per ridurre lo stress e permettere comportamenti naturali.
Ciclo dell’azoto: prima di introdurre i pesci, assicurati che l’acquario abbia completato il ciclo dell’azoto, fondamentale per stabilire un ecosistema sano.
Alimentazione corretta: evita il sovralimentare e scegli un’alimentazione adatta alla specie.
Conclusione
I pesci non sono decorazioni viventi: sono creature complesse, sensibili, che meritano rispetto e cure adeguate. Tenere un pesce in una boccia è crudele, inefficace e profondamente ingiusto. Se vogliamo davvero amarli, cominciamo col garantirgli una vita degna di essere vissuta. L’empatia non ha specie.